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Non scholae sed vitae discimus
Semplicemente Donna!: Kouros presenta Giuse Iannello, l’artista che ci porta a riflettere sulla vita e sull’incalzante scorrere del tempo!
Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna! ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 25 Novembre al 7 dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Giuse Iannello, che espone due opere dal titolo “Infinito Presente” e “Your time is the only time”.
Giuse, permettici di conoscerti meglio… Come e quando nasce l’artista che è in te?
Fin da bambina provavo piacere nel disegnare e soprattutto nel colorare. Guardavo attentamente le fantastiche illustrazioni delle fiabe che mia madre mi comprava quasi ogni sabato e mi sembrava un miracolo riuscire a rappresentare il mondo reale su un foglio di carta. Volevo riuscirci anch’io! La passione è cresciuta alle scuole medie con le lezioni di Educazione artistica, e a quattordici anni dipingevo già a olio su tela, seguendo il mio istinto. Ho in seguito approfondito questa inclinazione frequentando la Scuola di disegno e pittura dell’Istituto Roncalli a Vigevano, sotto la guida del Prof. Mastro Oronzo.
Alla nostra collettiva esponi due opere. Spiegaci meglio come sono nate e cosa volevi trasmettere attraverso di esse?
Ultimamente lavoro per cicli tematici. Ci sono state le Mutazioni, le Connessioni, Il tema del Doppio; fino a poco tempo fa ho lavorato a un lungo ciclo dedicato alle Intimografie, in cui ho cercato di condividere con l’osservatore oggetti e documenti che mi sono appartenuti. Ogni volta che sento di aver esaurito un filone, indago qualche altro tema che nel frattempo mi si è affacciato alla mente. Un ciclo può essere molto breve, anche solo due quadri, o più articolato. Adesso è la volta di Cronoillogica, in cui rifletto sul tempo e sul significato che esso ha per me.
“Infinito presente” vorrebbe suggerire l’idea di una continuità del nostro essere più intimo, pur nelle trasformazioni che il corpo subisce per l’avanzare dell’età.
In “Your time is the only time” si sente invece più forte l’incalzare del tempo, che come un oscuro centro di gravità sembra risucchiare le nostre energie, e il titolo suggerisce di non rimandare ciò che si vuole fare, di agire quando se ne sente la necessità, perché quello che ci è dato è il nostro tempo, l’unico tempo che abbiamo.
A partire da questa ultima tua risposta, nasce spontanea una riflessione più profonda sulla vita e soprattutto sulla società di oggi, nella quale lo scorrere del tempo viene avvertito come un mostro da combattere e sconfiggere, attraverso qualsiasi mezzo. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Il tempo viene avvertito come un mostro da combattere e sconfiggere soprattutto per quanto riguarda l’aspetto estetico, in modo particolare da e per il genere femminile. Si tollera che un uomo, con l’avanzare dell’età, abbia i capelli grigi, le rughe o una silhouette non proprio perfetta; anzi, spesso sembra che queste piccole imperfezioni aggiungano qualcosa al suo fascino. Sean Connery, per dire, a 85 anni è ancora considerato un sex symbol. Da una donna, invece, ci si aspetta che corregga i guasti del tempo, e mai un indicatore di invecchiamento viene vissuto come un valore aggiunto. Ancora una volta ciò che sembra essere più importante in una donna è l’aspetto estetico, non la sua interiorità. Devi essere davvero molto brava in un campo professionale per far passare in secondo piano il tuo aspetto. Sto pensando a donne come Margherita Hack, per esempio.
Quali progetti hai per il tuo futuro artistico?
Scoprire nuove strade e avere la capacità di percorrerle artisticamente, questo mi interessa davvero. Dipingere per comunicare i miei pensieri, le emozioni. Domani potrei aver voglia di iniziare un nuovo ciclo, un percorso nuovo, ed è importante che io lo possa fare, che sia nelle condizioni fisiche e psichiche ideali per immergermi nel progetto, realizzarlo. Spero solo questo… Tutto il resto è futuro, si scriverà da solo con il sovrapporsi dei giorni.
Sul versante letterario, che è l’altro campo in cui sono impegnata, conto di riuscire a pubblicare un libro di poesie che è già pronto, in cui ho commentato con i miei testi le immagini di amici fotografi, che me le hanno gentilmente messe a disposizione.
Il terzo romanzo è ancora in fasce, non vale neanche la pena parlarne.
La collettiva “Semplicemente Donna” è stata inaugurata proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).. qual è il messaggio o consiglio che ti senti di dare alle donne che in questo momento si trovano ad essere vittime di violenza?
Potrei risponderti “di denunciare”, com’è logico che sia, e di uscire subito dal contesto sociale o familiare di cui sono vittime, ma la verità è che non sono in grado di dare consigli veramente utili. Per questo ci sono le Istituzioni, le forze dell’ordine, le varie associazioni che insegnano come comportarsi in questi terribili frangenti.
Mi sento però di dire alle donne che hanno figli maschi di insegnare loro il valore del rispetto nei confronti dell’altro, tanto più se l’interlocutore è una donna, fisicamente spesso più debole. Di fargli capire che la violenza è sempre una sconfitta, perché segna il fallimento di tutte le altre risorse più tipicamente umane, cioè la parola, la comunicazione, il confronto civile, riportando chi la pratica alla legge del più forte, tipica degli animali spiritualmente meno evoluti.
Grazie Giuse per il tempo a noi concesso e per le tue risposte, il presente ci pone davanti a un’artista brillante e dalle mille sfaccettature, dove le parole si alternano ai colori generando sempre e solo emozioni, il futuro è tutto da scoprire, ma siamo certi che continuerà ad essere pregno delle sfumature più belle della tua anima.