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IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Sofia Sguerri e i suoi nudi “materici”…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Sofia Sguerri, l’artista che rappresenta il nudo esaltando la matericità del corpo umano…

 

Sofia, parlaci un po’ di te.. com’è cominciata questa tua passione per la pittura e cosa rappresenta per te?

 

L’arte visuale e l’arte scenica mi hanno sempre attratta fin da bambina e con il tempo sono diventate sempre più parte integrante di una evidente direzione verso il mondo artistico. Data questa passione e questa grande curiosità nei confronti del corpo e della materia è stato più che normale intraprendere studi artistici frequentando l’istituto d’arte ad Arezzo e poi l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

 

Nella fase di creazione delle tue opere, parti sempre da un preciso progetto, già studiato e pensato da tempo o ti lasci guidare dall’istinto, senza un preciso perché?

 

Un’opera è sempre frutto di una idea, una riflessione o un’ emozione più o meno elaborata. Mi posso porre, a volte, dei vincoli tecnici che decido precedentemente ma in ogni caso lascio molto spazio all’ improvvisazione e alla sperimentazione lasciandomi guidare da un “sentire” molto meno razionale e più emotivo.

 

Alla nostra collettiva esponi un'opera dal titolo “Out of and into matter”, in cui rappresenti un nudo femminile che sembra quasi voler uscire e liberarsi dal supporto in cui è imprigionato. Vi è un riferimento all’ideale michelangiolesco, secondo il quale l’opera è intrappolata nella materia, alla stregua dell’anima bloccata nel corpo?

 

E’ piuttosto una riflessione riguardante tutto ciò che è corpo fisico. Tutto ciò che si può toccare, che ha uno spessore, una densità, un peso, una qualità, etc

Carne e materia.

In questo caso è la mente che imprigiona il corpo a discapito dei sensi e le percezioni.

 

Com’è nata precisamente quest’opera?

 

E’ una delle tre opere che fanno parte dell’omonimo progetto “out of and into matter”. Nato da un senso di confusione, di ricordi, di attesa e di ascolto personale.

Dalla ricerca di un equilibrio, di una stabilità e di un cercare di mantenersi nel qui ed ora attraverso la consapevolezza del corpo.

Uno studio che parte dalla sensazione del proprio corpo fisico fino ad arrivare alla traduzione di questa sensazione in un altro tipo di materia.

 

Hai particolari progetti per il tuo avvenire artistico?

 

Per il momento continuo la mia ricerca sul corpo e la materia basata sull’ interazione tra installazione, performance e opera visiva e come tutto questo reagisce a spazi sempre differenti tra di loro.

 

Grazie Sofia per le tue risposte e per aver condiviso con noi una piccola parte delle tue innumerevoli estrinsecazioni artistiche…l’arte, come suggerisci tu, è soprattutto ricerca, ed è così che, attraverso le tue opere, noi ci facciamo condurre verso mondi sempre nuovi, in una sconfinata fame di conoscenza della quale essere mai sazi…

 

Ass. Kouros Lucca

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