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NO VIOLENCE!: Kouros presenta Anna Nocera, l’artista che ritrae il disagio delle donne

Nell’ambito della rassegna NO VIOLENCE! - La bellezza contro la brutalità, tenutasi a Lucca presso la Sala di Corte dell’angelo, e conclusasi proprio ieri, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Anna Nocera, che ha esposto due opere volte a rappresentare la sofferenza femminile.

 

Kouros: Anna parlaci un po’ di te… Com’è iniziata la tua passione per l’arte?

 

Anna: Da bambina io e l’arte siamo cresciute insieme. Nell’adolescenza però sono incappata in un ostacolo insormontabile, nonostante gli insegnanti insistessero per una formazione artistica, la mia città non offriva tale risorsa e nemmeno i miei genitori ne disponevano, perciò a malincuore, specie per mio padre, accantonai tutto. Poi una sera di qualche anno fa, in un momento particolare della mia vita (di solito i momenti migliori sono quelli più dolorosi o particolari che portano alla luce energie nascoste), ripresi in mano alcune matite colorate e feci un disegno. Abbastanza grande. Lo portai a vedere a mio figlio che rimase a bocca aperta, durante i suoi trent’anni non mi aveva mai visto con una matita in mano.

Volle che ne facessi un quadro.

E da quel momento anche se non conoscevo le tecniche di olio, acrilico ecc. provai a cimentarmi in questa mia passione

 

Kouros: Alla nostra collettiva NO VIOLENCE! esponi due opere che fanno parte di un tuo personale progetto artistico teso a rappresentare “il disagio delle donne”…dicci qualcosa in più su questo progetto e spiegaci perché ti sei interessata a questa tematica?

 

Anna: Questo mio progetto è scaturito analizzando i tanti momenti e percorsi difficili di una donna. Una donna moderna, che però ama l’amore, e che a volte ne è prigioniera o ne viene annientata.

E’ però una donna vincente, una donna viva che riesce con le proprie energie in sinergia con quelle dell’universo (entrambi hanno una sintonia di cicli) a superare ostacoli prodotti anche dalla sua sensibilità e dal suo amore.

 

Kouros: La tua opera “Urlo silenzioso” è stata scelta dalla nostra curatrice per la locandina della mostra, in quanto considerata l’opera che più riesce ad evidenziare la sofferenza provata da una donna che subisce violenza. Com’è nata quest’opera e cosa ti ha spinto a creare un’immagine così cruenta?

 

Anna: Questa mia opera per me rappresenta lo stupro. Non la violenza sulla donna in senso lato, quale violenza fisica o psicologica, ma lo STUPRO. Lo stupro penso sia l’atto più devastante che una donna o altro essere umano possa subire. La donna nell’opera lancia un urlo silenzioso, e pochi, proprio pochi, riescono a sentire o percepire e a capire la devastazione che ha subito. Lei nella sua bellezza piange sangue: le è stata tolta la sua essenza, la sua vitalità. Malgrado tutto resta bella, ma svuotata, poco per volta elimina con lacrime di sangue la devastazione, che comunque ha lasciato un virus che la corroderà dentro per sempre, nonostante la sua bellezza apparente. Resta un involucro bello ma svuotato, mancano i tasselli di sé stessa come persona, mancano i tasselli della fiducia in sé stessa e negli altri. E’ un annientamento totale. Mi viene da dire “cosa resterà di lei?”

Probabilmente poco, difficilmente riuscirà a riprendere in mano la sua vita e ad amare sé stessa e l’essere umano nella sua totalità.

 

Kouros: Quando ti metti di fronte alla tela sai già cosa vuoi rappresentare o ti lasci guidare dall’istinto?

 

Anna: A volte ho un pensiero che durante la lavorazione si sviluppa o si evolve in tutt’altro. Oppure capita anche che ad un certo momento l’idea originale non mi piaccia più e venga stravolta completamente. Non ho regole.

 

Kouros: Qual è il messaggio che desideri lasciare agli spettatori delle tue opere?

 

Anna: Dipingo corpi di donne attraverso cui voglio trasmettere, però, molto, molto di più della bellezza di in corpo. Dentro questi corpi ci sono emozioni.

Emozioni. Tutte. Belle e brutte, gioiose o sofferte. Tutte le emozioni che una donna può provare nel corso della propria vita ad ogni età. Infatti ho dipinto anche il viso di una donna anziana con molte rughe, solchi. Begli occhi, ma con un’espressione dura, segnata dalle emozioni.

 

Kouros: Hai progetti per il tuo futuro artistico?

 

Anna: A questo non so rispondere, i progetti si potranno sviluppare con il favore delle persone. Sono entusiasta che quasi subito le mie opere siano piaciute, ciò significa che riesco a trasmettere le emozioni che mi porto nel cuore.

Dipingere mi fa star bene e perciò continuerò e se incontrerò il favore del pubblico, non potrò far altro che esultare

 

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso, la tua arte dà voce a tutte quelle donne che silenziosamente combattono contro le efferatezze subite, restituisce loro la parola, ogni parola non detta, celata, ingoiata per paura di dire la verità, una verità scomoda, ma necessaria per liberarsi dai carnefici che la vita ci pone di fronte…esseri disumani che violano non solo il corpo, ma l’anima stessa…

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