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NO VIOLENCE!: Kouros presenta Lavinia Longhetto, l’artista che dà voce al corpo martoriato…

Nell’ambito della rassegna NO VIOLENCE! - La bellezza contro la brutalità, in corso a Lucca presso la Sala di Corte dell’angelo, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Lavinia Longhetto, che espone tre opere ispirate al tema della violenza sulle donne...

 

Kouros: Lavinia parlaci un po’ di te… Spiegaci com’è iniziata la tua passione artistica e qual è stato il tuo percorso formativo?

 

Lavinia: Mi sono formata all’Accademia di Belle Arti a Venezia, frequentando l’indirizzo di grafica d’arte. Mi sono da subito appassionata alle tecniche calcografiche, soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della xilografia (incisione su legno). Il mio segno e il mio stile hanno subìto varie trasformazioni, per poi mantenersi come segno filiforme e stile espressionista. Alla fotografia mi ci sono avvicinata durante gli anni di specializzazione, e dopo la laurea ho deciso di approfondirla, sperimentando e studiando sia lo strumento che l’inquadratura più adatta a me.

 

Kouros: Fotografia, disegno, incisione, tutto questo sei tu, un’artista poliedrica, sempre pronta a sperimentare. Spiegaci, però, più in dettaglio come nascono le tue opere? Sono frutto di una lunga ricerca o nascono istintivamente?

 

Lavinia: Le mie opere sono esattamente frutto di una lunga ricerca essenzialmente sul corpo. Dall’autoritratto, da cui ero partita durante il triennio, durante il biennio ho deciso di eliminare il volto e concentrarmi su ciò che il corpo rappresenta, con i suoi gesti e le sue forme, la sua pelle e il suo vissuto. E’ una ricerca interiore sul corpo, sul tempo, sull’emotività che mette in atto  trasformazioni del corpo stesso.

La mia tesi di laurea specialistica, da cui è iniziato tutto, è una tesi artistica: tratta il tema della violenza, dalla nascita del fenomeno violento fino ad ora, con  riferimenti sulla violenza sulla donna. Dal punto di vista artistico, ho cercato di creare un collegamento tra l’espressionismo tedesco e il movimento azionista viennese della Body Art. In particolar modo, per la sua grande poliedricità e forza d’immagini, ho scelto di dedicare una parte della tesi ad Arnulf Rainer, uno degli Azionisti viennesi, ma l’unico che, a differenza degli altri azionisti, non ha usato violenza performativa su sé stesso, bensì su supporti cartacei, graffiando fotografie che lo ritraevano, tele, lastre. Scoprirlo per me è stato entusiasmante e ha fatto crescere in me la voglia di sperimentare sempre di più e di continuare questa tematica. Così tutto si è evoluto ed è nato questo mio progetto puramente indipendente “In Violence”, che da artistico è divenuto anche sociale. Questo progetto mostra 3 fasi della violenza sulla donna, rispettivamente il momento precedente, contemporaneo e postumo all’atto violento.

 

Kouros: A Lucca presenti tre opere di grande impatto visivo, nelle quali denunci con forza il problema della violenza sulle donne. Ma qual è il messaggio che vorresti rimanesse impresso nel cuore e nella mente di coloro che si trovano a guardare le tue opere?

 

Lavinia: Vorrei che questi miei corpi colpissero non tanto per la misura dell’opera, ma per i particolari, per i fili che collegano questi corpi, per la loro postura. Sono corpi non eccessivi, non ricercano la bellezza o la bruttezza assoluta, bensì la realtà. Ognuno di questi corpi ha una storia, un disagio reale e presente all’interno di ognuno di noi. Vorrei che gli spettatori si trovassero davanti a questi lavori e provassero a “vedere” sé stessi.

 

Kouros: Cosa ti ha spinto a partecipare alla collettiva NO VIOLENCE!? Hai particolari attese a riguardo?

 

Lavinia: E’ un tema forte da me molto sentito, per il tipo di percorso che ho fatto e sto facendo, e per il mio progetto “In Violence”. Mi auguro che in futuro ci siano altre collaborazioni importanti come questa, e spero che sia questo un piccolo grande modo per ricordare e onorare le donne che hanno lottato e non ci sono più.

Ci hanno lasciato la loro forza, più forte di qualsiasi coltello, pugno in faccia, insulto, umiliazione. E’ giusto che tramandiamo questa forza per i nostri diritti di donne, per il nostro rispetto e aiutiamo le donne ancora vive, ma impaurite, violate e silenti, a far sentire la loro voce e il loro corpo.

 

Kouros: Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

 

Lavinia: Al momento sto creando altri progetti, sia fotografici che artistici legati al corpo, che attualmente è divenuto meno irrequieto, meno cruento ma ugualmente d’impatto. Si sta, in qualche modo, prendendo cura di sé.       

 

Grazie di cuore per il tempo a noi concesso, la tua arte, così viva, così vera, ci colpisce in maniera vigorosa e ci induce inevitabilmente a pensare, conducendoci attraverso un percorso di riflessione profonda sulla vita e sulla brutalità alla quale l’uomo può giungere, spogliandosi radicalmente della sua stessa umanità… discutere apertamente di tali tematiche in una estrinsecazione collettiva del dissenso provato è il primo passo importante per combattere le aberrazioni a cui quotidianamente e continuamente assistiamo…per gridare ancora una volta: No alla Violenza!!!

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